- Pubblicata il 23/10/2019
- Autore: IL NARRATOR CORTESE
- Categoria: Racconti erotici ricatto
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QUELLA PROPOSTA INDECENTE - 5° capitolo - Napoli Trasgressiva
Fece muovere rapidamente la lingua, girando attorno al glande e insistendo sul frenulo. Poi, con riluttanza, spalancò la bocca e il cazzo le scivolò in bocca. I suoi occhi si spalancarono quando sentì una mano sulla nuca. Supponeva che fosse il direttore e iniziò a succhiare con più forza e a spingere verso il basso. Invece no, era lui, suo marito! Irina fu sorpresa di quel gesto aggressivo e di quanto fosse duro e liscio il suo cazzo in una situazione così tragica. Le sue narici si allargavano mentre inspirava pesantemente attraverso il naso. Costantemente, Mauro continuava a farle ingoiare porzioni più ampie della sua asta. Si fermò quando la fine del suo cazzo le toccò la parte posteriore della gola e la fece vomitare. Intervenne il dott.LUCA . - Come sta? - Bene... è solo che non c'è abituata... Irina riprese il pompino e fu contenta quando il marito smise di far pressione sulla sua testa, permettendole di tirarsi indietro. Presto ricominciò a muovere la bocca su e giù senza la sua guida. Lui iniziò a spingere i fianchi e il pene in avanti, e lei poteva sentire chiaramente il suo respiro divenire più rapido e profondo, capiva che stava per eiaculare. Anche il direttore l'aveva capito. - Non le venga in bocca! Tiri fuori il suo cazzo e le spari lo sperma sul viso! - Va bene... Ansimò Mauro, obbediente come un cagnolino. Irina si lamentò quando le spinse indietro la testa, lasciando che il cazzo le saltasse dalla bocca. Lo massaggiò approssimativamente con la mano mentre suo marito le teneva la testa ferma puntando la cappella ricoperta di saliva verso la sua faccia. Lei chiuse gli occhi quando il primo grande getto di fluido denso e caldo le schizzò sulla guancia. Sentì Mauro ruggire come un leone mentre altri 5-7 schizzi le imbrattavano il viso e le tette. Irina inspirò dal naso quando sentì la punta del suo cazzo sgonfiato sfiorarle la bocca, il naso, le orecchie e le palpebre ancora chiuse. Alla fine, sentì il marito staccarle la mano dalla testa e, stancamente, si sedette sulle caviglie. Aveva avuto paura che le sarebbe venuto in bocca. Era certa che si sarebbe ammalata se fosse successo, ma questo sembrava essere ancora più disgustoso. Seduta lì, con la faccia e il seno macchiati di sperma, sentiva le gocce che le scivolavano lentamente sul collo e sulle gambe. - Adesso si lecchi le labbra... Ordinò il dott. LUCAi a bassa voce. CONTINUA
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